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Marta ...1 - l'inizio


di hidalgo
09.06.2021    |    1.496    |    2 8.8
"Alza il braccio che aveva messo sotto la schiena e mi accarezza dolcemente l'incavo delle ascelle..."
Premessa: La storia che leggerete è scritta a due mani, frutto della fantasia di una sensualissima ed erotica amica.

Sto lavorando al computer. sono stanca di cercare nomi, cifre e conti così...stop !!! occhiata alla mail e un caffè? Solita pubblicità stupida che arriva ogni giorno dalle porte aperte online! “guarda questi!...Happy sex solo per te...” devo dire, sinceramente che la cosa mi incuriosisce.
Entro nel sito e trovo solo un numero di cellulare. “sarà la solita squillo di lusso che prova nuove strategie di marketing” penso tra me ma non riesco a togliermi l'idea di provare comunque a telefonare. Segreteria telefonica “lasciate il vostro numero di telefono e sarete richiamati”.
Mi alzo e mi preparo un caffè. Il telefono squilla dopo 5 minuti “Buongiorno” la voce dall'altro capo è quasi asettica, “Lei ha lasciato il suo recapito ” si ferma qualche secondo “é convinta? le fisso un appuntamento?” non riesco a capire nulla “Mi scusi” le rispondo “Non ho nemmeno capito con chi parlo!” “Guardi se non ha capito lasciamo perdere, arrivederci!” veramente strani questi “no no,” la blocco subito “mi scusi ho capito, mi fissi un appuntamento”. Dall'altro capo silenzio “Mi invii per favore la sua mail al nostro indirizzo cerchio chiocciola felice punto com, le manderemo poi un invito ...buona giornata e arrivederci”
Mah! Sono davvero stranita ma sopra tutto già pentita! se arriva l'invito non ci andrò.
Bevo di gusto il mio caffè e mi rilasso un attimo guardando il giornale.
Quando riprendo a lavorare mi sento decisamente meglio, torno alle mie ricerche e quasi mi dimentico che comunque attendo notizie... è strano l'inconscio...ho detto che non risponderò all'invito e che quasi mi dimentico ma sento che il mio pensiero, mio malgrado, torna lì! Porca miseria! Guardo o non guardo la mail? La guardo!
Eccola. C'è. L'invito è arrivato.

Sono agitata. Parcheggio. Scendo dalla macchina. C'è un cancello verde di legno. Una casa con un bel giardino, palme, buganvillee e ibisco, una specie di piscina con le ninfee e il vialetto che porta al portone d'ingresso. La casa è tutta su un piano, bianca con una terrazza sul tetto. Suono e il portone si apre subito.
Un atrio bianco dove si trovano due porte. Non c'è nessuno! Aspetto. la porta a destra si apre ed esce una ragazza, sembra giapponese, con un camicione bianco e delle infradito di paglia, i capelli neri lunghi raccolti ordinatamente in una coda. “Buon Giorno!” me lo dice con una voce che mi ricorda quella della telefonata ma non è lei, “mi segua pure”.
Nemmeno una parola, una domanda, chi sono, perché sono lì, cosa voglio, ho cambiato idea, cosa mi aspetta, nulla di nulla ........nessuna domanda! mi sale il panico, devo andare via finché sono in tempo! Nel frattempo con le gambe molli ho seguito la ragazza in una stanza dove ci sono delle panche di legno chiaro (profumano!) addossate alla parete e poi l'ingresso alla doccia. Ormai non so chi o cosa mi guida, ma senza fare storie entro nella stanza della doccia.
La ragazza esce e mi aspetta fuori, dice. Mi spoglio lentamente,appendo i miei vestiti nell'attaccapanni e entro nella doccia. No! i capelli non li voglio bagnare. Faccio presto, mi infilo le infradito di paglia che ho trovato sulla panca di legno e l'accappatoio e esco. La ragazza mi fa cenno di seguirla e così faccio. Entriamo in un'altra stanza dove mi aspettano altre due ragazze e dove c'è una specie di letto barella dove mi dicono di stendermi.
“Scusate ma cosa succede?” Mi guardano quasi stupite “Ma non ha letto il regolamento? Non può fare domande! ci scusi” Oramai sono proprio abbandonata da me stessa! In che casino mi sono messa! Penso agli amici, alle facce che conosco ma soprattuto al mio compagno ignaro al quale non ho, ovviamente detto nulla.
Sono stesa a pancia all'aria nel letto e aspetto. Armeggiano lì vicino e poi mi spruzzano un specie di schiuma sopra i peli del pube. che buon profumo di tè verde! penso tra me e mi viene quasi da ridere pensando e guardando il mio corpo da fuori ,dal soffitto della stanza. Mi depilano e le loro mani quasi non si sentono. E' come se fossero dei robot programmati per non procurare alcuna sensazione. Strano modo! penso io che mi immaginavo massaggi sensuali e già erotici, invece nulla di tutto questo. Solo questo meraviglioso profumo che eccita le mie narici! Eccomi completamente glabra! solo i capelli , raccolti sopra la nuca con uno chignon.
Cerco infradito e accappatoio ma non ci sono più. Non fare domande e segui! dico a me stessa.
Eccoci in un'altra stanza ancora. E' una stanza rettangolare abbastanza grande, pavimento in lunghe doghe di legno chiaro non verniciato e con il profumo delle panche che c'era nell'altra stanza. E' strano il colore delle pareti grigio antracite e il fatto che non ci sono finestre. Completamente senza. Al centro della stanza un letto alto su una struttura in legno chiaro con un bordo che fa da mensola a tutto il perimetro del letto che è ad una piazza e mezza, cosiddetto alla francese. Sul soffitto sempre grigio antracite sono incastonate delle lampade tonde tipo cucina high teach. Davanti al letto, nel lato più corto c'è una sedia in plexiglas trasparente con i braccioli. Strana ma bella penso tra me. Al fondo della stanza altre due porte: una a destra e l'altra a sinistra.
Le ragazze mi dicono di stendermi e di aspettare e se ne vanno.
Non sono neanche troppo terrorizzata, sono solo un po' inquieta. Passa il tempo, dieci minuti, mezz'ora non lo so! non riesco ad avere un senso del tempo più!
Si apre la porta a sinistra ed entra un uomo. Altezza media, capelli neri neri leggermente lunghi sulle spalle, a piedi nudi ma con un vestito di lino bianco ghiaccio e una polo grigio scuro. Non mi saluta mi fa cenno portando il suo dito indice davanti alle labbra di non parlare. Si siede sulla sedia e accavalla la gamba destra sulla sinistra. Il braccio poggiato sul bracciolo a sostenere la testa. “Che bello quest'uomo” penso tra me Sembra greco o comunque mediterraneo.
“Fammi vedere come godi da sola!” Una vampata di calore mi sale al viso. Non mi aspettavo questo! Rimango bloccata per dei secondi che mi sembrano lunghissimi. “Ok!” dice lui “Forse appartieni alla schiera di donne che non ha mai praticato l'home self sex...peccato per te!”
Mi esce un no quasi sgolato “No, l'ho sempre praticato sin da piccola!”
“Allora comincia ...” nel frattempo io mi giro a pancia in giù e lui non capisce.
Caro mio, penso tra me, a ognuno i suoi metodi. Si avvicina con dei nastri di seta chiari e comincia a legarmi i piedi, “Ti prego ! gli dico “Lasciami i piedi liberi e legami piuttosto le mani!” Gli scappa un sorriso e ubbidisce. ora sono con le braccia legate all'altezza dei polsi sopra la testa.

Comincio a strofinarmi a pancia bassa…sento il lenzuolo di seta che mi solletica al punto giusto. Lui è sempre seduto di fronte a me. Le gambe accavallate e il braccio sinistro sul bracciolo della poltrona a sostenergli la testa. È davvero bello!
Continuo roteando i glutei in senso circolare , le mani sono sempre legate sopra la testa. Ci vuole tempo a svegliare il mio sesso. Sento le piccole labbra che cominciano a inturgidire e il clitoride che comincia a poco a poco la sua erezione.Strofino i talloni tra di loro, non lo so perché ma i miei piedi così strofinati leggeri leggeri pianta contro pianta mi aiutano nella ricerca del piacere.
Io continuo, si apre una porta. Entra un bellissimo ragazzo, nero, completamente calvo con un caftano bianco, scalzo e con un vassoio in mano. L’uomo seduto mi fa cenno di non smettere, di continuare…sembra non essere minimamente eccitato dal mio solitario balletto. Continuo, è lenta la questione…ma comincio a sentire le vampate di calore che dal basso raggiungono la mia faccia. Alzo la testa e guardo l’uomo seduto, mi passo la lingua sulle labbra presa dal mio piacere.
Nel frattempo l’uomo si alza e prende il vassoio dalle mani del ragazzo col caftano. Nel vassoio ci sono diversi cubetti quadrati gelatinosi grandi quanto una tazzina da caffè. Sembra biancomangiare, ovvero gelo di mandorla. Armeggia intorno a me ma io sono partita e sto arrivando al primo grande momento! Siiiiiiiii! Ecco questo momento dell’orgasmo lo visualizzo sempre con un fiore pieno di petali che ad ogni onda di piacere di schiudono poi si chiudono e via così finchè sono esausta dal mio stesso godimento.
Non so nemmeno cosa mi hanno fatto! L’uomo seduto si avvicina con un quadrato di gelatina in mano e me lo ficca in bocca quasi con violenza…rimango inebetita…gusto di succo di sambuco, mandorla e …sperma! Sicuramente è una mia allucinazione gustativa ma mi ricorda lo sperma buono di un mio compagno del passato…mi rieccito di nuovo! Riparte il balletto ma …questa volta succede qualcosa…Jorge, così l'ha chiamato il ragazzo nero quand'è entrato, Jorge è dietro di me, e sento la sua lingua leccarmi la schiena...brrr, la pelle d'oca, mi vengono in mente le geishe che vengono addestrate per rimanere nude e ferme finchè il loro corpo diventa un vassoio per il sushi o altro e loro non devono provare nulla. io sarei scartata subito!
un brivido mi corre lungo la schiena...la lingua calda di Jorge sta facendo il suo lavoro,,,su e giù per la mia schiena inghiottendo il gelo di mandorla che incontra sulla sua strada
sono inebetita...è tutto così semplice e così normale in fondo...ecco! si è fermato tra la piega dei glutei e ora la lingua scende piano nella feritoia....aiuto! sento la sua lingua perquisire la zona proibita e sto quasi per alzarmi e dire “No, li no!” ma è troppo tardi sento un dolore acuto, improvviso forte che mi taglia in due lo stomaco.
Jorge è seduto nuovamente nella poltrona...ma chi è? allora. Sento dentro di me, nelle viscere più profonde il membro del ragazzo col caftano. Voglio urlare, urlo, urlo più forte che posso,.....ma....improvvisamente il dolore si trasforma in un piacere intenso, forte che non ho mai provato è pazzesco, dietro di me lui lavora avanti e indietro e le contrazioni del mio dentro sono perfettamente all'unisono col suo movimento...ecco si stacca all'improvviso e sento il suo sperma caldo colare sulla mia schiena. scende giù e si mescola con i miei umori e con il resto del gelo di mandorla!
Non so più che faccia ho. Ho sempre pensato che la donna al colmo del piacere ha uno sguardo che per qualche istante ti fa vedere l'anima in fondo in fondo... ma dopo questo non ho idea di cosa vedrei in fondo in fondo ai miei occhi nocciola.
Sono esausta. la porta a destra si apre e rientra la ragazza di prima, asettica con un vassoio in mano che sporge a Jorge. Dentro ci sono dei piccoli asciugamani caldi e profumati alla rosa, quelli che ti portano nei ristoranti giapponesi di lusso! Jorge si alza e comincia a pulire la mia schiena. Nuovamente una sensazione di benessere mi pervade! ma non mi lasciano tranquilla! Jorge mi dice di girarmi, sono con la schiena rotta! mi lega le caviglie ai bordi del letto e le mani sopra la testa! ma basta penso tra me per oggi mi basta!
Per la prima volta Jorge mi sorride...ha una bellissima bocca carnosa e mi sorprendo a fare ancora dei pensieri. Mi vedo da fuori e penso ai miei amici, al mio compagno a tutte le persone che mi conoscono e che non sapranno mai di queste mie storie...
Ora Jorge è completamente nudo davanti a me. Un corpo bellissimo e proporzionatissimo sembra il David di Donatello! Il suo membro eretto è bellissimo! non faccio in tempo a dire nulla ed è già sopra di me...mi penetra con dolcezza ed entra facilmente. Non so più che pensare, lui si agita sopra di me ma è tutto così normale che quasi quasi rimango delusa! mi prende i seni con una mano e si avvicina ai miei capezzoli turgidi e comincia a mordicchiarli...Aiuto penso, mi fai male. sta mordendo con insistenza e mi accorgo che mi scende una lacrima ...Jorge se ne accorge e la lecca con la sua lingua calda. comincio a piangere ma nel frattempo le vampate salgono dal mio ventre e Jorge aumenta il ritmo sopra di me! contemporaneamente mi sta leccando la faccia . la sua lingua è ora entrata nella mia bocca e con i denti mi morde le labbra! Ecco il piacere arriva, prima per me....il grande fiore del mio orgasmo comincia a schiudere uno dopo l'altro i suoi petali! Sono quasi svenuta. Jorge arriva subito dopo di me sento il suo sperma caldo colare all'interno di me sino in fondo in fondo in fondo. Alza il braccio che aveva messo sotto la schiena e mi accarezza dolcemente l'incavo delle ascelle. mi fa il solletico e il mio corpo intero ha un brivido...e comincio a tremare. Jorge si alza. é bellissimo, raccoglie i suoi vestiti ed esce dalla porta a destra...
Che succede? mi lasciano così? tutto finito?
Ritorna la ragazza. Nemmeno un sorriso, nulla. Mi slega i lacci alle gambe e ai piedi. mi passa l'asciugamanino caldo sul corpo senza neanche un sussulto. La guardo dalla fessura dei miei occhi. Non riesco a tenerli aperti. sento il gusto amaro di questo cocktail pazzesco scendermi in fondo alla gola. “Be! ma in fondo che è stato?” mi chiedo. la ragazza esce e mi indica la porta a sinistra. “Di la” cerco di alzarmi. Mi infilo l'accappatoio bianco che lei gentilmente mi sporge. Gentilmente ma senza sorriso.
Come sto? ma bene. all'interno i miei muscoli segreti ancora vibrano e ogni tanto dei barlumi di piacere partono dall'interno del mio sesso. Mi sento come uno strumento, un violoncello suonato da un bravo musicista. chissà perchè ho sempre bisogno di trovare il poetico in questo. Sempre bisogno di giustificare e di trasformare il duro e il volgare, in altro. Finchè provavo il mio piacere solitario mi immaginavo di dire delle parolacce . Frasi volgari che la situazione poteva anche suggerirmi. Ma nulla ! niente parolacce niente volgarità! Ho letto sin da piccola troppa letteratura erotica orientale e ha influenzato i miei gusti! Avrei forse dovuto vedere qualche film di Tinto Brass. Finchè faccio questi pensieri mi ritrovo sotto la doccia. Bagno schiuma al te verde. Buono. Spazzolo con forza ogni zona del mio corpo, quasi a voler cancellare le tracce di questo pomeriggio strano.
Trovo i miei vestiti nell'antibagno e mi vesto molto lentamente. Non ci sono specchi e quindi non posso vedere le tracce di questa avventura sul mio viso stanco. Stanco ma appagato? ancora non lo so.
Esco e vado alla reception. Un'altra ragazza mai vista sta dietro al computer. Anche lei insignificante. Carina ma insignificante. Mi guarda e senza parlarle le passo la carta di credito. Firmo. esco. Il caldo estivo mi accoglie e mi fa galleggiare. 1000 euro. 1000 euro sono una follia . Penso tra me. La ragazza mi dice solo: “lei lo sa vero che qui non potrà più ritornare?” la guardo e faccio cenno di si. No .Questo non me lo ricordavo! Entro in macchina e appoggio la testa nel volante. dallo specchietto vedo una faccia che non conosco. la mia. comincio piano piano a piangere.
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